13 ottobre 2006

Ed ora, cuore, testa e cattiveria.

Una squadra forte, una squadra che ha grandi traguardi da raggiungere, una squadra unita e compatta deve avere paura soltanto di una cosa: di se stessa. Il Figline si appresta a cominciare un campionato che era già sentito ed importante per tanti motivi, ai quali si è aggiunta la recente e bruciante eliminazione dalla Coppa Toscana.
Ma quali sono le spinte che dovranno sostenere la squadra lungo il cammino che si concluderà a maggio? Prima tra tutte, il desiderio di portare a termine l'opera lasciata incompiuta lo scorso anno su un campo nei pressi di Calenzano (Serra ne sa qualcosa, per questo motivo, quest'anno è un giocatore del Figline: perchè se cadrà in area in una semifinale playoff sarà solo a vantaggio nostro).
La squadra di quest'anno è più che mai attrezzata per vincere, la società ha lavorato tanto e bene e si è messa nelle mani di giocatori importanti ed esperti ma ha anche cercato di garantire un giusto e doveroso ricambio generazionale con l'inserimento di numerosi giovani vogliosi di far bene e tentare (per alcuni di loro) di centrare la prima promozione in carriera. Altra motivazione: con un organico simile il Figline si può permettere di andare dovunque e giocare sempre per la vittoria. Non solo. La disponobilità di giocatori di cui gode Mister Magni gli consentirà durante l'anno di cambiare più volte pelle alla formazione e cercherà di rendere sempre più imprevedibile ogni partita spostando di qua e ritoccando di là. 3-5-2, 4-4-2, 4-3-3: con qualsiasi modulo il Figline è capace di fare male.
La prematura uscita di scena dalla coppa è un capitolo bruciante che si spera non segnerà la stagione appena ai suoi primi vagiti. Nelle prime partite sono stati commessi errori che non sono tipici della grande squadra e non solo errori di tipo calcistico ma anche comportamentali che hanno alimentato nervosismi e tensioni all'interno dello spogliatoio. Ma siccome di grande squadra si tratta, la ragion di stato ha prevalso sui pensieri e sulle preoccupazioni personali: tutti uniti al perseguimento di un unico risultato, la vittoria giornata dopo giornata.
Si può (anzi, si deve) pensare in grande ma sempre restando umili e ancorati a terra, ben consci che nessuno ci regalerà nulla e che, forse più volentieri, le compagini avversarie sacrificheranno la loro stessa anima sportiva per fare uno sgarbo al Figline. A cominciare da domani. Il C.F.2001 è, storicamente, uno dei rivali più duri e difficili da superare. Senza dimenticare Prato Nord, Il Querceto e così via.
Siamo pronti, dunque, ad iniziare questa splendida (si spera), emozionante (senz'altro) avventura. Una galoppata lunga sette mesi, trenta partite, 22 giocatori, un allenatore ed una forza di gruppo sempre attenta e decisa. Tutti insieme, per vincere, per fare la storia, per arrivare dove meritiamo di stare. Sempre e comunque con la testa sulle spalle e col cuore nei piedi e nelle gambe.
E' il momento. Andiamo in campo. Facciamo il nostro dovere.

1 commento:

Alberto "The Nich" Niccolai ha detto...

convocazione ore 13.15, calcio d'inizio ore 14.30