27 febbraio 2007

16° giornata. Figline - C.F. 2001 1-3: Il primo posto come un miraggio

Le pagelle

Nunziati, voto 5,5: non che abbia fatto o commesso errori imperdonabili ma subire tre gol, seppur con la squadra prima in classifica è una botta notevole per il morale e per la sua prestazione. Pochi interventi, anche perché il C.F: si presenta dalle sue parti solo per le tre volte dei gol. Una vera sfortuna. ABBRUSTOLITO
Gonnelli, voto 5,5:
una buona partita, tutto sommato, la sua. Mette in difficoltà il suo marcatore che riesce comunque a trovare lo spazio per mettere la palla in rete. Ad un certo punto inverte la sua marcatura con Ciolini e la difesa va in difficoltà. Un attimo di smarrimento che forse è stato di troppo. STRANITO
Zacchei, voto 5: i passi indietro stavolta sono almeno due rispetto alle partite precedenti. Un po’ troppo macchinoso quando si sgancia in avanti, spesso fuori posizione quando ripiega all’indietro. Fuori fase e fuori giri, corre a vuoto per buona parte della gara affaticandosi inutilmente. Sostituzione inevitabile. GAMBERETTO
Mazzoni, voto 6:
meriterebbe un 10 per la grinta e la voglia che mette in campo continuamente. Corre e si danna su tutti i palloni, non molla di un centimetro l’avversario e molto spesso si trova a lottare da solo contro tutti risultando ogni tanto vincente. Comunque, anche i gladiatori, prima o poi si arrendono. KILLER
Ciolini, voto 5,5:
non è un cliente facile il suo avversario diretto. Si muove, è furbo ed è veloce. A tratti lo chiude bene, lo lascia sul posto e non lo fa giocare. In alcune situazioni è invece un po’ legnoso e non tranquillo negli anticipi. La solita gara di generosità purtroppo con un esito poco favorevole. LIMATO
Goretti, voto 5,5:
in una partita conclusa coi tre punti sarebbe da sufficienza piena. Purtroppo, vista l’importanza del match ed il brutto risultato non può prendere più di così. Non molte opportunità per mostrarsi tranne una punizione clamorosa che lambisce il palo alla destra del portiere. Stavolta, il pallone non è amico. POLVERE BAGNATA
Matini, voto 6-:
anche nella sconfitta, tra i più positivi. La sua fascia sembra territorio conosciuto nei primi 45 minuti e la cavalca con una certa frequenza creando ed inventando buone iniziative. Peccato per il vistosissimo calo nella ripresa dove solo il cuore buttato oltre l’ostacolo non può bastare a risolvere la situazione. DESTABILIZZATO
Cappellini, voto 5:
un po’ più in ombra del solito in un centrocampo dove stavolta è Mazzoni che lo guida. Sia chiaro, quando c’è da tirare fuori gli artigli lo si vede sempre ma è anche vero che i dolori che lo perseguitano da tempo (in più una sonora tacchettata in piena coscia) lo hanno limitato parecchio. COBRA AVVELENATO
Battiante, voto 5,5:
oggi le avrà provate tutte: destro, sinistro, punizione, da fuori e dentro l’area ma non c’è stato nulla da fare. Ed è strano notare il taccuino dei marcatori senza il suo nome. Quando capita la giornata così ci si può solo stringere nelle spalle e sperare davvero che domani sia un altro giorno. COL COLPO INCEPPATO
Priore, voto 5:
per la prima volta dal primo minuto quest’anno, viene impiegato come imprevedibile guastatore per la difesa avversaria. Peccato che la sua partita non decolla mai e non riesce a rendersi pericoloso od imbeccare con buoni passaggi le punte. Qualche buon numero dei suoi ma con la migliore condizione ancora lontana. DA RIVEDERE
Tirico, voto 6+: se c’è uno che sta attraversando un ottimo periodo di forma quello è il buon Mirko. D’accordo, da un suo errore nasce il gol del vantaggio del C.F. ma è anche lì quando c’è da metterla dentro e riaprire le speranze dei suoi. Quando passa tra gli avversari sembra fluido per come sguscia via. In una giornata diversa sarebbe stato devastante. BOMBERINO
Tartoni, voto 6: un voto d’incoraggiamento per un ragazzo tanto bravo quanto sfortunato. Rientra dopo un tremendo infortunio e si crea anche una buona palla per segnare. Comunque, vederlo correre in campo è già qualcosa di miracoloso. Speriamo che il fantasma di Valmarina non lo perseguiti più. BENTORNATO
Franchi, voto 5:
in campo per ribaltare la supremazia territoriale ospite sulla sinistra è nervoso e contratto. Gioca a sprazzi e si fa notare subito per la vena intasata con la quale da tempo convive. Spinge pochissimo ed è nettamente lontano dalla forma alla quale eravamo abituati a vederlo. DA RIABILITARE
Forza, voto 5,5: pochi momenti di visibilità per lui che entra al posto del combattente Cappellini. Si piazza in mezzo alla corrente e dà il suo solito contributo fatto di corsa e grande generosità. Peccato che oggi ci voglia qualcosa di più. PICCHIANTE
Gallo: s.v.

Mister Magni, voto 5: mette in campo la migliore squadra possibile contro la prima della classe. Dopo lo svantaggio, la rimonta sembra cosa concreta. La punizione finale affossa ogni possibilità di recupero e di aggancio alla vetta. A –11 dalla capolista, il Figline deve pensare al campionato in termini più ridimensionati. La corsa ai playoff è, ovviamente, tutta aperta. La classifica è equilibrata e può succedere di tutto. Ci poteva stare una sconfitta ed ora sarà importante vedere la reazione della squadra a Seano, campo tradizionalmente difficile, dove il mister ha un recente passato. Motivo in più per provare il colpaccio. RABBUIATO

20 febbraio 2007

14° giornata. Figline - La Briglia 3-2: Di nuovo in corsa. Aspettando il C.F.

Le pagelle

Nunziati, voto 6,5: sostanzialmente poco impegnato in tutto l’arco della partita: Riesce a sollevare alcuni dubbi sulla sua prestazione uscendo con poca sicurezza nell’azione del pareggio. Ma quando toglie dal sette un tiro da meno di un metro con un balzo d’un istinto spaventoso è da spellarsi le mani. Una parata che dà fiducia. ISTINTIVO
Gonnelli, voto 6,5:
in una difesa con una insolita propulsione offensiva, riesce a sfiorare seriamente il gol in due occasioni: su una mischia e con un diagonale che sibila davvero a pochi centimetri dal palo destro. Per il resto, solita partita ordinata e decisa in marcatura come da qualche tempo sta sfoderando. PROPULSORE
Zacchei, voto 6,5:
conferma il suo ottimo momento di forma con una buonissima prestazione (corredata da un assist), che però mostra alcuni segni di stanchezza rispetto alle partite precedenti (nonostante la sconfitta col Querceto era stato tra i migliori). Un po’ più lento nell’impostare ma solito oscuro ed inestimabile contributo sulla sinistra. CRESCENTE
Forza, voto 6,5: affidategli da Magni le chiavi del centrocampo, il buon Beppe non fa un sospiro e gioca un match dedito alla corsa e alla volontà di voler far male. Qualche problema nel momento dell’impostazione dove non sempre trova il passaggio giusto, nonostante un’ottima prestazione come argine dell’ottima diga centrale biancorossa. POLMONARE
Ciolini, voto 6,5:
quando colpisce di controbalzo di testa in area di rigore e fa scattare la panchina in piedi convinta del gol sembra un miraggio da qualche categoria superiore, a conferma dell’attività offensiva della retroguardia. Torna capitano e la sua prova è convincente e rassicurante. Il capitano è tornato (con mezzo dito in meno). GINNASTA
Goretti, voto 6,5: svestiti i gradi di capitano gioca più tranquillo rispetto alla brutta prova di Querceto, con poche leggerezze e molta concretezza. Lanci lunghi, chiusure piuttosto precise e qualche incursione nell’area avversaria. Sempre tra i primi a richiamare i suoi all’ordine nel momento di massima difficoltà dei suoi. Pochi minuti, per la verità. FENDENTE
Matini, voto 7-:
le sue scorribande sulla destra sono ormai diventate consuetudine per la squadra e dopo qualche minuto d’assestamento riesce a portarsi pericolosamente in avanti sia mettendo in crisi colossale il suo diretto marcatore, sia disegnando pericolose punizioni verso l’area avversaria che aspettano solo d’essere raccolte. ONNIFACENTE
Cappellini, voto 6,5:
parlare di lui è sempre esaltante perché si riflette sulla sua prova che è sempre costellata da recuperi eccezionali ed eccessi comportamentali (alcuni piuttosto subdoli, ma chissenefrega) e ci si rende conto che è il vero baricentro della formazione. Non fatevi beccare a dormire perché lui vi sveglia. A suo modo. (S)CALCIATORE
Battiante, voto 7:
come direbbe la Gialappa’s Band “due rigori tirati di giustezza” oppure “mentre tirava diceva al portiere vammela a piglià”. I suoi tiri dal dischetto sono di una forza devastante. Per il resto solita partita di movimento e diverse occasioni per aumentare il suo bottino in classifica cannonieri. Per oggi, va bene così. CANNONCINO
Serra, voto 6+:
potrebbe anche essere la sua partita ma i suoi problemi nello schema tattico rimangono. Ancora troppo intermittente in un ruolo che gli permetterebbe di avere la massima libertà offensiva. Riesce in alcune buone giocate e qualche imbeccata importante per le punte ma ancora, a mio avviso, è troppo poco. Non puoi solo vincere le sfide il martedì. ASSOPITO
Tirico, voto 7:
nuove regole FIFA: se un difensore tocca il pallone nella sua porta (volontariamente o no) è autorete. Ma qui non ci vede nessuno e allora mi sento di attribuirgli il gol del vantaggio che si è nettamente meritato con un’ottima prestazione generale. Generoso oltremodo, il più in forma dei suoi. Ed ora, si è anche sbloccato. BURATTINO SENZA FILI
Priore, voto 6+:
il debutto stagionale del funambolo uruguaiano, finalmente guarito dai mali che lo hanno tormentato negli ultimi sei mesi, è più che confortante. Buoni movimenti ed alcuni numeri che sono ordinaria amministrazione per il suo repertorio. Meraviglioso il colpo di tacco in corsa che fa barellare gli avversari. RISCALDATO
Gallo, voto 6+:
entra subito in partita con la mentalità giusta e con il giusto temperamento per una partita da controllare e per tre punti da portare a casa. Ottimo nel posizionamento centrale, la sua esperienza dà una grossa mano alla squadra quando di più se ne richiede il bisogno. Anche a costo di scarpate pericolose. STATUARIO

Mister Magni, voto 7,5: partita difficile sia da interpretare che da portare a casa, considerando anche l’incancellabile tendenza del Figline a complicarsi la vita per poi rimettersi in carreggiata. Ma quando arrivano i tre punti la situazione diventa ancora più rosea: finalmente la squadra approfitta dei passi falsi di chi sta davanti e s’insedia al 4° posto in classifica e con il primato non lontanissimo. Quel primato che detiene il C.F. prossimo avversario al Chiavacci. E sarà una sfida da fuochi d’artificio. Il mister dovrà tenere alta la concentrazione perché potrebbe essere un vero terremoto. APPROFITTATORE.

13 febbraio 2007

13° giornata. Il Querceto - Figline 4-2: Missione aggancio fallita.

Le pagelle

Nunziati, voto 5: non tanto perché prende gol sul suo palo (il terzo) lasciandolo sguarnito di quel tanto che basta all’attaccante avversario per infilarlo da posizione proibitiva. Tutta la partita è costellata da momenti d’insicurezza. Poco reattivo sul momentaneo 1 a 2 ed in generale un passo indietro rispetto al Prato Nord. BEFFATO
Pescatori, voto 4,5
: ennesima partita di nervosismo, ennesima gara condita da inspiegabili eccessi d’irruenza e di cali di tensione piuttosto marcati. Il tutto ingigantito dall’espulsione che avviene dopo nemmeno 45 minuti per somma d’ammonizioni. Un temperamento che va ancora indirizzato. A FIOR DI PELLE
Franchi, voto 4,5: dura un po’ di più di Pescatori ma alla fine il rosso arriva anche per lui. Ed è un cartellino annunciato perché per tutto il match si fa coinvolgere in risse verbali che potrebbe tranquillamente evitare. In questo modo il suo gioco passa in secondo piano col suo contributo sulla sinistra che viene a mancare. ACCIGLIATO
Forza, voto 5,5:
buttato dentro all’ultimo secondo utile per sostituire il dolorante Mazzoni, gioca tutto sommato una buona partita. Corre e si rende utilissimo nel primo tempo dove per diversi minuti domina e riesce anche ad impostare bene. Poi il calo con tutta la squadra. Secondo tempo di cuore ma stavolta non basta. SBUFFANTE
Niccolai, voto 5:
un po’ fuori fase. In marcatura su Negri che segnerà un terzo gol fantastico, sbaglia praticamente tutti gli anticipi tranne un paio. Continuamente scavalcato dal pallone sui lanci lunghi fa quello che può, per oggi, piuttosto poco. Altro giocatore che ha fatto segnare un notevole passo indietro rispetto all’ultima giornata. SORVOLATO
Goretti, voto 6-:
si guadagna una risicata sufficienza per una partita giocata benino dal punto di vista tattico, un po’ meno da quello fisico. Timoroso nella ripresa quando tutta la squadra è protesa in avanti alla ricerca del gol del pareggio sembra come ancorato alla sua area e sale solo sui corner. Anche lui, un po’ in ombra. SCURO
Matini, voto 6:
la sua dedizione ed il suo impegno fino al 90° sono encomiabili (impressionante in 9 contro 11 quando va a pressare i difensori avversari all’interno della propria area di rigore) ma la botta tremenda che rimedia dal portiere nel primo tempo purtroppo condiziona il resto della sua gara. MORDACE
Cappellini, voto 6+:
come sempre l’ultimo a mollare ed il primo a dare la sveglia ai suoi. Una vera bestia furiosa nel momento del pareggio del Querceto e sul campo butta la rabbia agonistica in ogni dove. Fino a che, morso duramente da una fauce avversaria è costretto a lasciare il campo. Ancora col sangue negli occhi. MORSO
Serra, voto 6,5:
Nel primo tempo è il re indiscusso dell’attacco del Figline. Movimenti veloci che mettono in seria crisi la retroguardia avversaria. Da antologia il modo in cui cerca e trova il rigore del 2 a 0 e come lo trasforma di potenza. Poi, nel secondo tempo, scompare per diversi tratti, per riapparire a ciccare clamorosamente il pallone del possibile 3 a 2. Peccato, un vero peccato. LA METà OSCURA
Zacchei, voto 6-:
vive un ottimo periodo di forma e nonostante la sconfitta, continua a lanciare segnali confortanti al tecnico e a tutta la squadra. Gioca nella posizione preferita ed alterna buoni spunti a chiusure decise. Anche lui va giù alla distanza e lo si vede quando davanti al portiere si mangia un’occasione colossale. ISPIRATINO
Tirico, voto 6,5:
pronti via e dimostra di essere subito in palla. Zacchei lo imbecca sul filo dell’outside e lui con una freddezza glaciale, guarda il portiere e lo infila sotto le gambe. Primo tempo di sostanza dove su ogni pallone c’è la sua figura lunga e scattante. 45 minuti prima di uscire ed evitare di partecipare ad una brutta disfatta. CONCENTRATO
Verdiani, voto 6:
entra in campo e gioca una partita di una forza e di una concentrazione incredibili. Deciso nei contrasti, sicuro nelle ripartenze, ben inserito negli schemi della squadra. A volte anche troppo. Il giallo che si becca dopo aver letteralmente asfaltato un avversario è terribile. PRONTO ALL’USO
Battiante, 5: d’accordo, è il capocannoniere del campionato ma i miracoli non riescono tutti i giorni, specialmente quando parti dalla panchina e perché fino al giorno prima avevi la febbre. Comunque ci prova, senza risultati, a mettere un po’ di pepe nell’attacco. È proprio la giornata che non è quella giusta. PIANTATO
Gallo, voto 5: pochi minuti senza spunti significativi. Sostituisce Cappellini infortunato. CROCE ROSSA

Mister Magni, voto 5: l’occasione ghiottissima non è stata sfruttata. È un peccato davvero perché per come si erano messe le cose aveva già cominciato ad assaporare i tre punti da riportare a casa. Le due espulsioni e la mancanza di concentrazione hanno fatto il resto. Eppure, la squadra ha giocato bene, anche in inferiorità numerica, sfiorando più volte il gol e mettendo il Querceto in difficoltà. Ancora una sconfitta col 4 che sta diventando un numero maledetto. Ora c’è La Briglia, che è riuscita a battere il Prato Nord e che è immediatamente dietro. Sarà bene non rischiare. AMARISSIMO

04 febbraio 2007

Il calcio italiano si ferma. Un pensiero per i fatti di Catania.

Tutto fermo. Stadi vuoti, spogliatoi deserti, tribune tristemente abbandonate a sè stesse. Tutto il pallone italiano si blocca per ricordare che questo è solo uno sport. La cosa triste e rammaricante è che per ricordarci di questo è sempre necessario che qualcuno ci rimetta la pelle. Che sia un poliziotto, un ultrà o semplicemente un passante inerme.


Non sapevo quello che era accaduto allo stadio Massimino di Catania. Venerdì sera ero fuori a sentire un gruppo di miei amici, torno a casa alle 2 e trovo, ovviamente, il computer acceso. Mi collego sul sito della Fiorentina, come faccio sempre prima di andare a letto per vedere le novità ed, inspiegabilmente trovo la notizia del blocco dei campionati. Avevo visto il primo tempo di Catania - Palermo e avevo visto com'era stata temporaneamente sospesa per lancio di lacrimogeni. Ho pensato che fosse tutto normale, come di solito accade in questi casi: sospesa per un breve tempo, poi, quando le acque si sarebbero calmate, la partita sarebbe ripresa. Ed è stato effettivamente così. Solo quando sono andato sul sito di Repubblica e ho scoperto che c'era scappato il morto ho capito la decisione di sospendere tutti e dico, tutti i campionati.



Una decisione a mio avviso giusta da un lato ma sbagliata da un altro. E' chiaro che sul momento il pugno duro è più che comprensibile e credo anche che molto ha influito la rigorosità delle istituzioni della Federazione: vedere le scene della guerriglia urbana con la polizia totalmente in balia dei tifosi più esagitati ha fatto drizzare i capelli anche a me. In più è inconcepibile che un ispettore perda la vita mentre fa il suo lavoro, ucciso da un masso (non una bomba carta come si era detto fino a ieri) lanciato in pieno viso. Dall'altro trovo sia un grosso errore fermare tutto. In questo modo la violenza ha partita vinta, in questo modo chi va allo stadio tutte le domeniche armato fino ai denti saprà come fare per ottenere un pò d'attenzione. Ho apprezzato molto le parole del presidente del Catania, Pulvirenti: "Farò in modo che il calcio non metta più piede a Catania", non tanto per il fatto che per la città siciliana non ci debba essere più la possibilità di giocare, quanto perchè chi pronuncia queste parole è il massimo rappresentante di una società di calcio di serie A, una frase che lede sicuramente i suoi interessi.



Ho cercato di guardare tutti i tg del giorno dopo ed ho ascoltato i vari servizi. Mi fa rabbrividire riflettere su un dato particolare: dei 70 feriti portati all'ospedale, la maggior parte sono poliziotti. Ciò dimostra la premeditazione dei tifosi del Catania e l'incapacità delle istituzioni di far applicare le leggi. Nel decreto Pisanu c'è un capitolo dove si obbliga le società ad erigere una rete che impedisca il lancio di oggetti dall'interno verso l'esterno dello stadio e viceversa. Una rete che a Catania non c'era e ciò è dimostrato dal fumo e dai razzi che sono piovuti direttamente a ridosso del campo. Non solo a Catania (bisogna dirlo) succedono queste cose e gli stadi non sono a norma. L'Artemio Franchi di Firenze non ha i girelli all'ingresso delle curve e domenica scorsa (notizia passata assolutamente sotto silenzio) un tifoso del Livorno si è preso una sprangata in testa da un tifoso viola ma, fortunatamente non ci ha rimesso la vita.



Spesso si prende ad esempio il cosiddetto "modello inglese". Perchè gli hooligans sono il terrore degli stadi d'Europa ed in patria non succede mai nulla? Perchè i tifosi inglesi guardano le partite praticamente allo stesso livello dei giocatori in campo e non succede mai nulla? Vi dò un dato: maggio 1989. Durante Norwich - Liverpool una parte dello stadio, sovraccaricata di spettatori, crolla e muoiono riverse sul terreno di gioco più di 50 persone. Da quel momento, in Inghilterra, non si è tirato più uno schiaffo nè si è mai più visto deregolamentazioni negli stadi. Tuttavia, il modello inglese in Italia è inapplicabile per almeno due motivi: non tutti gli stadi italiani sono di proprietà delle società per cui i lavori di rsitrutturazione devono essere approvati dal comune. In più, la cultura strisciante che etichetta l'italiano come "bravo uaglione, bonario e simpatico a tutti" sta diventando un'arma contro più che a favore.



Ieri il Figline doveva giocare col Querceto in una sfida al vertice da brividi. Invece il campo di Usella è rimasto inutilizzato. Nella terza categoria si notano da tempo episodi di violenza inspiegabili e noi ne sappiamo qualcosa. Già due volte quest'anno siamo stati costretti a finire anzitempo le partite per colpa dei nostri avversari che hanno aggredito i vari arbitri. Sempre nella terza categoria calabrese, un dirigente è stato addirittura ucciso sul campo. Credo che, essere la squadra detentrice della Coppa Disciplina sia un vanto non da poco in questo
momento.


Bisogna ripartire da 0, dal calcio come divertimento e non come sfogo per una settimana di frustrazioni. Questo è, secondo me, il punto fondamentale. Dobbiamo tornare a divertirci.